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Di Granito XIX Edizione:

Tenore Santa Rosulia de Benetutti e Tenore Santu Franziscu de Alà (Sardegna)

PALAU, Roccia dell’Orso – Capo D’Orso

sabato 07 settembre 2024

h. 17,00

Tenore Santa Rosulia de Benettuti

Tenore Santa Rosulia de Benetutti
Tenore Santu Franziscu de Alà

Di Granito
XIX edizione

Musiche tradizionali tra sacro e profano 
Sonorizzazione itinerante
della Roccia dell’Orso
dedicata a Pietro Sassu, Mario Cervo e Antoni Are

 

Con il patrocinio dell’ISRE ed in collaborazione con
Lugori S.c.a.r.l.,
Archivio Mario Cervo, Ass. “Tottoi Zobbe e Antoni Are”

Si rinnova l’appuntamento annuale con il Canto a Tenore, tra le forme polivocali più antiche del mediterraneo, che si caratterizza per un uso gutturale delle voci gravi, un canto difonico che ha similitudini a Tuva e nella Mongolia.

Tenore Santa Rosulia de Benetutti (Sardegna)

— Giampaolo Sanna boghe
— Alessandro Sanna boghe e mesa ‘oghe
— Gavino Usai mesa ‘oghe
— Francesco Arras contra
— Salvatore Formiga bassu

IL “TENORE SANTA ROSULIA DE BENETUTTI”, nasce nel 2009 ed esordisce alla festa di Santa Rosalia, santa particolarmente venerata al paese di Benetutti, a cui è dedicato, e da cui prende il nome.

Il gruppo esprime l’antica tradizione, “sa moda”, del canto a tenore di Benetutti nei suoi classici moduli del Canto a sa seria, passu torradu, passu trincadu e muttos.

Il gruppo fa parte dell’associazione regionale “Sotziu Tenores Sardigna”, nata nel 2005 in concomitanza col riconoscimento UNESCO per il canto a tenore, quale patrimonio dell’Umanità, Giampaolo Sanna è inoltre componente del consiglio Direttivo dell’associazione stessa.

Nei brani eseguiti dal tenore sa boghe intona testi dei poeti Pippinu Mereu, Paoliccu Mossa, Zorzi Pinna e tanti altri, grandi esponenti della tradizione poetica della Sardegna, oltre a composizioni di poeti estemporanei di Benetutti, tra cui Salvatore Sini “Chirighittu”.

Il tenore ha partecipato a numerose manifestazioni culturali e folkloristiche della Sardegna (sagre paesane, rassegne di canti a tenore, ecc.), ha all’attivo alcune esibizioni anche nella penisola e in Europa, nonché svariate partecipazioni a programmi sulle emittenti televisive sarde.

Durante le esibizioni il gruppo indossa il costume tradizionale di Benetutti.

Tenore Santu Franziscu de Alà (Sardegna)

— Antonio Sanna, Francesco Pitta, boghe e mesa ‘oghe
— Salvatore Ghisu, Lorenzo Bua,
contra
— Daniele Bua,
basciu

 

Circa 50 anni fa, un gruppo di giovani di Alà dei Sardi decise di valorizzare e portare al di fuori del proprio paese le tradizioni popolari Alaesi, dando vita così al Gruppo Folkloristico “Santu Franziscu”.
L’associazione si è fatta promotrice di varie manifestazioni culturali nel proprio paese : varie edizioni del carnevale, la rassegna Regionale dell’organetto, in cui erano presenti ben 36 organettisti di tutta l’isola, la rassegna INTERNAZIONALE del folklore giunta alla sua 21° edizione (interrotta dalla pandemia Covid), la rassegna regionale del minifolk organizzata per ben 9 anni, non ultima la manifestazione denominata Quadri di Memoria sulla Grande Guerra con la preziosa collaborazione e partecipazione della banda della “BRIGATA SASSARI”  e altre manifestazioni di vario genere.
Il gruppo del canto a tenore si è esibito in tutte le piazze della Sardegna ed ha partecipato a varie rassegne folkloristiche della penisola ed ha intrapreso  degli scambi culturali con diversi paesi dell’Europa e partecipando a vare edizioni della manifestazione folkloristica più grande d’Europa “EUROPEADE” ottenendo sempre notevole successo e ammirazione, quali CROAZIA, AUSTRIA, GERMANIA (3 volte), BELGIO, REPUBBLICA CECA, BULGARIA, FRANCIA, PORTOGALLO, SPAGNA (2 volte), DANIMARCA, SVIZZERA (2 volte), LITUANIA, ESTONIA, LETTONIA. Da sottolineare che il tenore “Santu Franziscu” nel 2010, 2011 e 2013 ha rappresentato il paese e l’intera Sardegna all’ “Europeade” svoltesi rispettivamente a Bolzano, Tartu (ESTONIA) e Gotha (GERMANIA).
Nel 2011 ha ricevuto dalla F.I.T.P. (Federazione Italiana Tradizioni Popolari) il premio Nazionale “Padri del Folklore” ed ha vinto il primo premio al “Concorso nazionale di musica popolare” svoltosi a Castrovillari in Calabria.
Inoltre nel 2016 è stato chiamato ad esibirsi a Dusseldorf (Germania) presso la galleria di arte contemporanea NWR Forum, per il progetto “Die wurzeln und dia Apokalypse” (Radici e apocalisse), l’importanza delle proprie radici in un mondo post apocalittico, il tutto ripreso e trasmesso nelle reti televisive tedesche.

 

Statico, immobile, apparentemente sempre uguale, per questo rassicurante. Eppure ha subito nel tempo continui mutamenti, è stato scavato, eroso dal vento e dalla salsedine, scolpito per regalarci forme inusuali che accompagnano il nostro sguardo. Se ci soffermiamo sulla sua superficie, le tracce cambiano giorno dopo giorno: è una roccia viva, abitata da muschi, licheni e da piccole forme che disegnano sulla sua pelle rugosa, mondi non conosciuti, mappe immaginarie, colorate cartine geografiche.

La musica di tradizione orale è di granito.

Apparentemente chiusa in una circolare ripetizione, nella sua variazione minimale – la sola apertura concessa a chi la interpreta, la abita e la trasforma – muta continuamente il suo profilo e i suoi tratti.
Trasformazione lenta, inesorabile che la pone in contatto con il presente, non museificata. Pensate ad un masso di granito vivo, ad un masso cavato, ad una pietra che vi da il benvenuto in ‘Costa Smeralda’. È sempre granito ma…il primo pulsa, emoziona, ci da forza, il secondo disorienta, fa mancare riferimenti esistiti per secoli, spezza il paesaggio, il terzo è come un animale braccato e costretto in cattività, come un totem indiano, rubato, davanti a cui banchetta il generale Caster.

Di Granito è l’emozione della circolarità delle voci roche consumate dall’usura, fragili, belle quando sono invecchiate ed emozionanti perchè trasmettono sapere; è quel senso di formicolio sottopelle che non si riesce a spiegare e trova nelle lacrime il suo senso più profondo; quella sfida con il limite del proprio corpo che ti fa sentire il più glorioso abitante degli abissi, capace di non respirare per ore e incantare con forza ipnotica chi sceglie te per essere rappresentato.

Di Granito è un ritratto, è uno specchio che riflette una immagine apparentemente statica in cui con attenzione possiamo scorgere i mutamenti di un impercettibile ma inesorabile trasformazione.

 

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