Synne Sanden è un’artista dell’avanguardia pop norvegese, sperimentale ed espressiva. La sua vocalità ha come riferimento Björk, Radiohead e Portishead, ma soprattutto si cala in una drammaticità fortemente emotiva e quasi teatrale: nella scrittura delle canzoni, nell’uso della voce, nel lavoro di produzione e nel suo mondo visivo è esplorativa e intransigente, avventurosa e senza compromessi, delicata, giocosa, sensibile ma anche oscura e ruvida.

Ha appena completato il suo quinto album da solista Unfold, prodotto dal noto produttore Lars Horntveth, che ha lavorato con Susanne Sundfør, Kimbra, Fieh e Aha ed è membro e compositore di Jaga Jazzist. L’album uscirà nel 2023 ma, in occasione del concerto a Isole che Parlano, eseguirà in anteprima alcuni brani del prossimo album, insieme ad una selezione dagli album precedenti.

In Sardegna suonerà con due dei suoi musicisti, Henrik Schmidt e Julie Kleive, ed eseguirà le sue canzoni con voce, pianoforte, fisarmonica, chitarra elettrica, beat, sintetizzatori e tamburi lunari.

Con il suo progetto solista Synne Sanden ha girato l’Italia, il Canada e la Norvegia, e suonato in Spagna, Berlino e Londra. Ha suonato per diversi anni con artisti famosi come Thomas Dybdahl e Bugge Wesseltoft, ed entrambi hanno prodotto il suo quarto album solista Imitation pubblicato nel 2019.

Synne Sanden canta di ciò che è vergognoso, le cose di cui facciamo fatica a parlare, ma anche di ciò che è bello e curativo. La sua musica può essere sia tenera e dolente, cruda ed esplosiva, può far venire voglia di piangere e ballare. La sua voce e la sua musica sono state descritte come uniche e personali, e ogni volta che sale sul palco la sua performance è un’esperienza emotiva che lascia col fiato sospeso dall’inizio alla fine.